I triatleti possono approfittare della stagione fredda per lavorare sulla coordinazione intermuscolare, così da scongiurare squilibri, attriti e inefficienza. Come? Con pedale fisso e power cranks.
Allenarsi d’inverno nelle regioni prevalentemente del nord, a livello sia psicologico sia fisico, è sicuramente impegnativo. Nuoto e corsa, in realtà, non ci mettono di fronte a ostacoli praticamente insormontabili: il primo si pratica indoor, la seconda non risente poi così tanto delle difficoltà meteorologiche alle quali ci mette di fronte la stagione fredda. Riguardo al ciclismo, invece, il discorso si complica.
FARE DI NECESSITÀ VIRTÙ
Per far fruttare al meglio questo periodo anche… sui pedali, possiamo allora spostare il nostro focus sullo sviluppo di quelle caratteristiche che spesso noi triatleti tendiamo a “dimenticare”: l’aspetto coordinativo neuromuscolare. Come atleti e come coach, infatti, tendiamo a focalizzarci sulla cura del gesto tecnico nel nuoto e nella corsa demandando alla regolazione della bicicletta, spesso eseguita da un biomeccanico, le uniche modifiche/migliorie da apportare.
Il gesto del ciclismo, tra quelli delle tre discipline del triathlon, è il più semplice da un punto di vista motorio. Ad alta intensità, però, non è privo di fini concatenazioni motorie che se non debitamente coordinate, possono creare squilibri, inefficienza e attriti.
Riscoprire quindi l’uso di alcuni strumenti utilizzati nel mondo del ciclismo da molti anni può essere utile per migliorare la coordinazione in quei soggetti che iniziano a pedalare dall’età adolescenziale (15 anni in poi) e che lo fanno con poca continuità (2 volte a settimana).
I due esercizi che vi propongo non sono fondamentali ma sono molto utili per riaccendere l’attenzione su una disciplina, il ciclismo appunto, spesso poco considerata da un punto di vista neuromuscolare: migliorare la coordinazione intermuscolare può essere molto efficace per migliorare l’efficienza riducendone le inefficienze.
1. RAPPORTO FISSO
L’uso del rapporto fisso può essere utile proprio per migliorare la coordinazione, soprattutto se eseguito ad alta rpm. L’impossibilità di smettere di pedalare è molto utile per migliorare sincronia e coordinazione. È ovvio che quando si propone uno strumento con queste caratteristiche a un neofita, anche se pur atleta adulto, è necessario farlo in sicurezza. Ne consiglio perciò, almeno inizialmente, l’uso indoor su ciclosimulatore e poi via via che la confidenza aumenta, sarà possibile optare per i rulli “vecchia maniera” (rollers), quelli non vincolati.
2. PEDIVELLE INDIPENDENTI
Un altro strumento a mio parere molto utile per atleti che si avvicinano tardi al ciclismo, soprattutto in questa fase invernale, è l’uso dei power cranks. Sono pedivelle “indipendenti” (guarda il video), che permettono all’atleta di rendersi conto realmente se vi è una gamba molto pigra che segue la più forte, stimolandone il riequilibrio. Si possono usare anche su strada, ma il mio consiglio, almeno all’inizio, è quello di svolgere una fase breve (10’) per adattare la muscolatura a un esercizio muscolare differente e faticoso.
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