Si sa: l’Ironman Hawaii World Championship è il sogno di molti triatleti. Forse, quello che non si sa altrettanto bene è che per staccare la slot per Kona non ci si può più affidare al caso. Di anno in anno diventa più difficile. Come già provavano questi dati del 2016… E oggi?
Qualificarsi per l’Ironman Hawaii World Championship diventa, anno dopo anno, sempre più difficile.
Da tempo cerco di capire quanto realmente lo sia nelle varie fasce di età in cui è divisa l’attività Ironman.
Per capirlo è necessario destreggiarsi fra le diverse caratteristiche tecniche delle varie gare: percorsi, altimetria, viaggi, fusi orari, costi viaggio, meteo previsto e livello medio della gara. Ma soprattutto si deve tenere conto dell’affluenza che le varie competizioni registrano.
Oggi, la qualificazione al Mondiale di Kona non deve e non può più essere affidata al caso o solamente alla propria performance.
Dietro un Ironman ci sono ore, giorni, mesi di duro allenamento, ma anche un investimento che spesso, compreso tutto, nasconde un esborso di parecchi centinaia di euro.
QUESTIONE DI NUMERI
Ecco che allora la matematica ci viene in aiuto.
Alla fine del 2016, ho iniziato a studiare le diverse classifiche gara e alcuni siti internet di statistica sull’Ironman, ma nessuno di questi è stato in grado di fornirmi informazioni, nel complesso, che mi soddisfacevano.
Ho iniziato un’“avventura” che si è fatta via via interessante e complicata al tempo stesso, perché i moltissimi dati raccolti hanno iniziato piano piano ad avere una forma e un senso.
È vero anche che non tutti “corrono” con l’obiettivo di staccare la slot per Kona; sono in molti a farlo per raggiungere un sogno: tagliare il traguardo di un Ironman, cosa non scontata.
Sicuramente se leggerete con attenzione i numeri, oltre a trovare magari qualche errore, sarà possibile estrarre altre interessanti considerazioni, che a prima vista è difficile cogliere, ma vi invito a farlo.
L’ANALISI
Per questo numero l’analisi si limita al settore maschile e prende in esame 39 gare nei 5 continenti.
Per dare maggiore credibilità ai dati e visto che in alcuni luoghi i percorsi possono essere variati nel corso delle diverse edizioni, ho ritenuto di estrapolare una media dei tempi dei vincitori, sia assoluto sia delle varie fasce Age Group. Non troverete quindi soltanto i dati dell’ultimo anno, ma una media dei dati delle ultime due gare fino anche a 12-13 edizioni.
Inoltre, volevo sapere in quale categoria fosse più difficile qualificarsi e dove.
Per arrivare alla risposta ho quinti correlato il tempo del vincitore, accanto all’ultimo concorrente qualificato per Kona (range), al numero dei partenti, per ogni gara per fascia di età, diviso per il numero di slot. Questo rapporto mette in correlazione il numero di partenti e numero di slot attribuite dall’organizzazione per ogni fascia di età.
Quello che si evidenzia, in sintesi, è che la più impegnativa in termini di tempo è la fascia 30-34 anni con una media di 9:11:33, seguita a breve distanza dalla 35-39 con 9:13:50, mentre quella con più “probabilità” di qualifica risulta essere la fascia 65-69 (12:50:26).
Per quello che riguarda però la maggior affluenza alle gare, la categoria 40-44 è la più partecipata con una media di 342 partecipanti e una deviazione standard di 126,3 e anche la più complicata per qualificarsi per Kona con un indice di 66,8.
CONCLUSIONI
Da questa veloce analisi si evince che le fasce centrali – 25-29, 30-34, 35-39 e 40-44 – siano quelle competitivamente più impegnative, ma se allarghiamo la valutazione al rapporto slot/numero partenti questa lista cambia e si sposta verso l’alto, ossia 35-39, 40-44, 45-49 e 50-54, con numeri molto vicini fra loro.
Infine, si può evincere che, senza considerare la fascia 65-69 realmente poco frequentata, la fascia più semplice in cui qualificarsi per Kona sia la prima, quella 18-24 anni.
Dal 2016 a oggi cosa è cambiato? Meglio, ancora: è cambiato qualcosa? Per la risposta… ci risentiamo tra due settimane.